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Quando la sacerdotessa finisce di invocare (la divinità),
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Nove pagnotte (del peso) di (un) tarna-1 disposte in cerchio2, nove pagnotte con grasso (del peso) di un tarna- (e) tre pagnotte calde ciascuna (del peso) di un tarna- si portano;
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la sacerdotessa le spezza
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(e) (sopra) il tavolo di vimini che si trova a destra (della statua) della divinità
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lì le (sc. le pagnotte) pone.
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Poi (vengono) preparate nove pietanze:
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purea di pianta gangati in pappa di grano3, purea di ḫaramma-, purea di kappara-4, purea di ceci, purea di ḫapattulli-5, tritello con frutta, tritello con miele, latte dolce da sorseggiare6, latte kašdula-;7
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(quindi) si portano queste (pietanze).
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Prende un po' di ogni pietanza
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(e) (presso) la (figurina di una) barca che si trova davanti al (modellino di un) maiale (fatto) di pasta,
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invece si mette davanti alla (statua della) dea Anzili tutto (quanto rimane) delle pietanze8.
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Successivamente si portano dentro acqua (e) latte da sorseggiare9, pianta ŠU.KIŠ (e) [un piatto piccolo di fagioli]
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(e) ciò si pone davanti a [ … ]
(kola 16-20 troppo frammentari per una traduzione)
(kola 21-24 troppo frammentari per una traduzione)
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[ … Anzili (acc.)] e Zukki (acc.) [ … ]
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[ … ] disposti in cerchio10 [ … ]
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Ed essa (sc. la sacerdotessa?) davanti alla divinità [ … ]
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[ … ] prende di nuovo.
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[ … in piedi/seduta] beve [la divinità … ]
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[ … ] una pagnotta con grasso [ … ]
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[ … ] sopra un piedistallo (c'è?)
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[ … ]alla/per la sacerdotessa [ … ]
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[ … quan]do(?) fa il giro
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[ … secondo giorno(?)] finito11
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proprio nel terzo giorno [ … ]
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[ … ] intorno/all'esterno [ … ]
[ … ]
(rottura fino alla fine della colonna)
(kola 42-45 troppo frammentari per una traduzione)
(kola 46-50 troppo frammentari per una traduzione)
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Quindi [ … un contenitore (per il cibo)] vu[oto prende]
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e lo [fa] ruot[are] sopra [la (statua della) divinità].
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Dunque recita l'incantesimo in questo modo.
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Quando (sc. la sacerdotessa) finisce (di recitare) l'incantesimo,
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tir[a] fuori un coperchio12
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(e) la fiaccola dentro al focolare [ … ];
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ma successivamente mette giù il coperchio.13
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Ma poi la sacerdotessa fa roteare pane con grasso sopra la (statua della) divinità con un cucchiaio(?)14
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Ma [in segui]to la sacerdotessa fa roteare due volte sopra la (statua della) divinità due volte tre volte ciottoli riscaldati,
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poi raffredda15 (i ciottoli riscaldati) con vino;16
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quindi la sacerdotessa recita l'incantesimo.
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Quando finisce (di recitare) l'incantesimo,
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tira fuori i ciottoli riscaldati
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Quindi si conducono dentro una pecora e un agnel[lo] puro17,
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(e) la regina la sacrifica alla dea Anzili e alla dea Zukki.
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Quindi macellano l'agnello 'puro e semplice',
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invece la pecora (la) fanno in piccoli pezzi18.
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Cuo[cio]no alla fiamma le interiora (e) il cuore dell'agnello e della pecora
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(e) li portano dentro.
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La sacerdotessa spezza sei pagnotte fatte di pappa di grano,
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vi mette sopra le interiora (e) il cuore
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(e) li (cioè i pani, le interiora e il cuore) (de)pone davanti alla (statua della) divinità.
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Ma poi portano (la carcassa del)l'agnello 'puro e semplice' macellato,
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lo sistemano giù sopra un piatto (piano) grande
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(e) (la sacerdotessa) lo [(de)pone] pari[menti] davanti alla (statua della) divinità.19
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Tre pagnotte cal[de] (del peso) di (un) tarna-, nove pagnotte dol[ci(?) (del peso) di un tarna-(?)] disposte in cerchio, nove pagnotte con grasso (del peso) di un tarn[a- si portano];
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la sacer[dotessa] le spezza
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(e) so[pra il tavolo di vimini che] è posto a destra [(della statua) della divinità]
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[lì] le (sc. le pagnotte) [pone].
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Si portano nove pietanze:
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[ … ], purea di ḫaramma-, purea di [ … ], purea di ḫapattul[li-, … ] [tritello con frut]ta(?), [ … ], latte kašdula-, tre pagnotte … ;
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(quindi) si portano queste (pietanze).20
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Quindi (la sacerdotessa) prende un po' di ogni pietanza
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(e presso) al(la figurina di un) maiale (fatto) di pasta che (c'è)
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(e) alla (figurina) di barca (fatta) di pasta che sta davanti ad esso
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ciò (cioè, le pietanze) lì mette;
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però tutto (quanto rimane) delle pietanze davanti alla (statua della) divinità mette21.
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Ma successivamente si porta dentro acqua (e) latte da sorseggiare, [un piatto di pi]selli piccolo, pianta ŠU.KIŠ
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(e) pone ciò davanti alla divinità Pall[anula(?)].
(rottura)
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Su questa misura di capacità, la cui corrispondenza non è però chiara, cfr. van den Hout 1990, 524 e Hagenbuchner-Dresel 2002, 30. Diversamente Hutter 1991, 58-59 e Tischler HEG 9, 191-192 che propongono l'equazione 1 tarna- = ½ UPNU, che non risulta tuttavia molto convincente.
Per questo significato di anda nāi- cfr. CHD L-N, 360 ( s.v. 5b). Cfr. anche Hoffner-Melchert 2008, 254: „braided together“.
Cfr. HW2 Ḫ, 219a s.v. UDÚLḫapattulli-: „An Brei gangati-Gemüsebrei“.
Secondo Taracha 1999, 673 da intendere come „Ertrags des Ackers?“.
Per questa traduzione cfr. CHD Š, 244a: „sweet milk for sipping“. Diversamente HW2 Ḫ, 219a s.v. UDÚLḫapattulli-: „süße š-Milch“.
Sulle pietanze e alimenti del kolon 8 cfr. Hoffner 1974, 97-98 e successivamente Taracha 1999, 671-674. Hoffner, in riferimento ai genitivi šaripuwaš e kašdulaš ipotizzava che nel primo caso si tratti di una sostanza sufficientemente liquida da poter essere succhiata o sorseggiata (cfr. CHD Š, 244a), mentre invece nel secondo caso si tratterebbe di una sostanza di diversa consistenza, forse da mangiarsi con un cucchiaio o simili.
Per altri casi in cui il maiale è connesso con le divinità cfr. Collins 2006, 161 sgg.
CHD Š 244a: „whey(?) for sipping“.
L'integrazione „secondo giorno“ (UD 2KAM) si basa sul fatto che all'inizio del paragrafo seguente si parla di terzo giorno.
Qui il significato base del verbo parā peda- „to bring/carry out to/toward“ (v. CHD P, 113b-114a) non può essere reso in modo letterale, poichè da quanto si può ricavare dal pur lacunoso paragrafo precedente l'azione è statica, e perciò non è previsto nessun movimento verso l'esterno da parte della sacerdotessa come è evidente anche dalle righe successive che pure sono conservate interamente. È probabile quindi che la sacerdotessa abbia con sè il coperchio e che al momento in cui il rituale lo richiede, “porti fuori” l'oggetto che potrebbe, per esempio, tenere in una tasca del vestito.
Per un altro rituale in cui un coperchio è in connessione con una fiaccola cfr. Bo 5176, Ro 14'-15' (CTH 760).
Per un passo simile cfr. KBo 9.109+ Ro. II 13'-15' (CTH 330.1.A). Cfr. Glocker 1997, 113.
Un passo con analoghe pratiche magiche è senza dubbio contenuto in KUB 33.49 Ro. II 6 sgg.(CTH 334.4.A) come segnalato da Haas 2003, 197 (cfr. per l'edizione del testo E. Rieken et al. (ed.), hethiter.net/: CTH 334.4), dove però il liquido con cui vengono raffredate i ciottoli cade in lacuna, per cui può essere integrato sia come witenit (per cui cfr. Haas 2003, 197 e E. Rieken et al. (ed.), hethiter.net/: CTH 334.4 sia anche GEŠTIN-it, nel qual caso fornirebbe un parallelo stretto con CTH 439. Cfr. inoltre KUB 7.53+ Ro. II 21 sgg., in cui la sacerdotessa MUNUSŠU.GI si lava le mani con vino, prima di prendere ciottoli riscaldati dal fuoco.
È possibile che l'aggettivo šuppin sia riferito non solo a SILA4, ma anche a UDU.
Ai kola 69-70 sono riportati due modi contrapposti di macellare un animale: quel che resta della carcassa dell'agnello, ovvero il torso, infatti viene macellato intero, ma senza pelle e interiora come suggerisce l'aggettivo pittalwan (cfr. CHD L-N, 188), la pecora invece viene fatta a piccoli pezzi, presumibilmente per essere successivamente stufata.
Per un passo analogo a quello contenuto nei kola 76-78 cfr. KBo 21.58(+) Vs. II 11'-14' (CTH 330.1.O) per cui cfr. Glocker 1997, 50-51, 116.
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